Test di Apprendimento di Liste di Parole Semanticamente Correlate e Non Correlate
M.Mauri et al., “Archivio di Psicologia, Neurologia e Psichiatria”, 58(5-6), 621-645 (1997)
Scopo: sono due prove atte a valutare
1) MLT verbale di materiale non strutturato (immediata, differita, riconoscimento)
2) oblio dell’informazione (differenza tra rievocazione immediata e differita)
3) processi di recupero (confronto tra prove di rievocazione libera e di riconoscimento)
4) processi di codifica semantica (vantaggio di richiamo della lista correlata rispetto a quella non correlata).
Modalità di somministrazione: identica per le due prove.
L’esaminatore legge al soggetto la lista di 16 parole alla velocità di
circa una parola al secondo ed avverte il paziente di cercare di
memorizzarla.
Immediatamente dopo la presentazione, al paziente viene chiesto di
ripetere, in qualsiasi ordine, il maggior numero possibile di parole
appena udite.
Tale procedimento viene ripetuto per cinque volte consecutive
registrando ogni volta il numero e l’ordine con cui le parole vengono
rievocate.
A distanza di 15 minuti dall’ultimo trial di rievocazione immediata,
durante i quali possono essere somministrati test non verbali, si
procede alla rievocazione differita.
Nel corso delle prove di rievocazione immediata e differita, vanno segnalate sul foglio di notazione eventuali intrusioni.
Dopo ulteriori 15 minuti, si passa alla valutazione del riconoscimento.
Vengono lette al paziente le 16 parole della lista mescolate a 16
distrattori. Compito del soggetto è quello di indicare se la parola
appartiene o meno alla lista studiata.
Punteggio:
- Rievocazione Immediata: somma delle parole ricordate nelle 5 prove consecutive (punteggio max= 80)
- Rievocazione differita: numero delle parole rievocate dopo 15 minuti (punteggio max= 16)
- Riconoscimento: parole correttamente riconosciute (lista studiata+distrattori) (punteggio max= 32)
- Oblio %:[(n° parole riev. al 5° trial – n° parole riev. al trial differito)/n° parole riev. al 5° trial] x 100.
I punteggi grezzi possono essere confrontati con i valori medi e le
deviazioni standard, divise per classi di età. In alternativa il
punteggio grezzo di ogni indice può essere corretto per età e scolarità.
I punteggi relativi alle prove di rievocazione immediata e
differita e dell’oblio percentuale risultano avere la massima
sensibilità nel discriminare pazienti AD da soggetti di controllo. Meno
sensibili ad individuare pazienti affetti da demenza degenerativa
risultano invece i punteggi di riconoscimento. Di scarso aiuto nel
discriminare soggetti normali da pazienti dementi risulta infine il
numero di intrusioni.
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