SIG.
F. S. aa 64
ANAMNESI:
il paziente, ricoverato presso il reparto di neurologia, con diagnosi di Parkinson complicato, viene sottoposto ad una valutazione neuropsicologica e neurocomportamentale. Il paziente è affetto da Morbo di Parkinson da circa quattordici anni, aggravatosi negli ultimi otto anni.
COLLOQUIO CLINICO:
il paziente appare moderatamente vigile, anche se durante il colloquio si manifestano episodi di confusione. La sua collaborazione è buona, l’orientamento temporale scarso e quello spaziale moderato. L’eloquio è poco fluente ed il comportamento piuttosto apatico. Emergono sintomi psichici quali ansia e depressione, che vengono riferiti anche dal paziente. La stazione eretta è possibile con appoggio e la deambulazione è patologica. Il paziente non è in grado di scrivere e disegnare, riconosce le lettere dell’alfabeto ma ha difficoltà nell’unirle insieme per leggere le parole che compongono una frase.
Durante il colloquio la moglie del paziente riferisce che il marito ha spesso allucinazioni, difficoltà nel riconoscere le persone, disturbi mnesici, disturbi del linguaggio, sia di produzione che di comprensione, con episodi di anomia. Il paziente riferisce agitazione e difficoltà nel concentrarsi. Durante la somministrazione dei test dimostra, come riferito, difficoltà di concentrazione; è, infatti, necessario interrompere la somministrazione per qualche minuto in quanto il paziente dice di sentirsi “bloccato”. Nonostante ciò il soggetto cerca di sforzarsi nello svolgere i test proposti, pur non riuscendo ad eseguirne alcuni, tra i quali il test di memoria di prosa, il test di fluenza verbale, il test delle Matrici Progressive Avanzate di Raven, il test di attenzione uditiva-verbale di Claridge, il test delle Matrici Attenzionali.
Il paziente manifesta bradicinesia e bradifrenia. Ogni comunicazione avviene in maniera frammentaria; l’interlocutore deve ricorrere molto frequentemente ad inferenze e domande. La gamma di informazioni che può essere scambiata è limitata.
Nella tabella seguente sono riportati i valori ottenuti dal paziente alla batteria di test somministrati, facendo riferimento ai punteggi grezzi, ai punteggi corretti per età e scolarità (PC) ed ai punteggi equivalenti (PE). Sono, inoltre, indicati i valori normativi di riferimento e l'’esito dei test.
TEST ESEGUITI
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PUNTEGGIO
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NORMA
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ESITO
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Funzionalità fisica
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IADL
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1
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4,5 (d.s. 0,68)
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DEFICIT
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ADL
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3
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6
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Ai limiti inferiori della norma
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Screening
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MMSE
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13
P.C. = 15,99
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24
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DEMENZA
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Attenzione
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CLARIDGE
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Non somministrabile
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9
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DEFICIT
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TEST MATRICI ATTENTIVE
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Non somministrabile
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Memoria
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DIGIT SPAN
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Diretto = 4
Inverso = 2
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diretto = 6
inverso = 5
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Ai limiti inferiori della norma
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REY MEMORY TEST
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MBT = 6
MLT = 0
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MBT = 35
MLT = 7
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DEFICIT
DEFICIT
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MEMORIA DI PROSA
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Non ricorda nulla
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12,98 (d.s.2,08)
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DEFICIT
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Apprendimento
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SUPRA-SPAN CIFRE
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Non ha appreso la sequenza
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< 19 tentativi
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DEFICIT
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Linguaggio
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TOKEN TEST
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23
P.C.= 24,5 P.E.= 0
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31,83 (d.s. 3,80)
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DEFICIT
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FLUENZA VERBALE FONEMICA
SEMANTICA
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Non somministrabile
Non somministrabile
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29,12 (d.s. 10,90)
33,88 (d.s. 8,13)
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ESAME BREVE DEL LINGUAGGIO
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Linguag. colloqu. = 1
Denominazione = 19
Comprensione = 10
Riproduz. di parole = 20
Riproduz; di frasi = 5
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Linguag. colloqu.= 5
Denominazione = 20
Comprensione = 25
Riproduz. parole = 20
Riproduz. frasi = 5
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DEFICIT
Ai limiti della norma
DEFICIT
Norma
Norma
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Intelligenza,astrazione
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C.P.M.
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Non somministrabile
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24
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DEFICIT
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W.C.S.T.
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Categorie = 1
Perseverazioni = 39,39%
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Categorie = 6
Perseverazioni =<50%
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DEFICIT
Norma
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Ansia e Depressione
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GERIATRIC DEPRESSION SCALE
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18
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10
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Ai limiti inferiori della norma
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Conclusioni:
dalla valutazione neuropsicologica effettuata, si rileva una demenza moderata. Si riscontra un deficit della memoria verbale sia a breve che a lungo termine, mentre la memoria di cifre è ai limiti della deficitarietà. La capacità di apprendimento di sequenze numeriche è deficitaria.
Si rileva, inoltre, una prestazione medio-bassa al test di denominazione ed un deficit nella comprensione del linguaggio. Emergono deficit piuttosto gravi nelle capacità di astrazione e categorizzazione, con una tendenza alla perseverazione che non risulta, però, statisticamente significativa. I deficit attentivi sono presumibili dall’incapacità del paziente nello svolgere i test di attenzione proposti, a causa di gravi difficoltà di concentrazione.
Dalla valutazione dello stato funzionale emerge un deficit grave relativo allo svolgimento delle attività strumentali della vita quotidiana (capacità di usare il telefono, capacità di fare acquisti, capacità di usare i mezzi di trasporto, capacità di assumere farmaci e di maneggiare il denaro), ed un deficit moderato nello svolgimento delle attività di base della vita quotidiana: il paziente ha bisogno di assistenza nel vestirsi, nell’andare in bagno, pulirsi e rivestirsi, si sposta dentro e fuori dal letto ed in poltrona solo se aiutato, ha bisogno di assistenza nel mangiare.
Dalla valutazione comportamentale effettuata, si rileva una depressione di grado moderato.
Dott.ssa Claudia Iannotta
(Psicologa - Ipnologa - Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale -
Perfezionata in Neuropsicologia e Psicodiagnostica Forense)