(Hamilton, 1959).
Scala di valutazione dell’ansia che indaga 15 diverse aree che sono determinanti per la valutazione dello stato d’ansia del soggetto. Le aree sono: stato d’ansia (preoccupazioni, previsioni pessimistiche, atteggiamento apprensivo, irritabilità), tensione (stato d’animo teso, esauribilità fisica, incapacità a rilassarsi, facilità al pianto, irrequietudine psichica), fobie, insonnia, disturbi della sfera intellettiva (difficoltà di concentrazione, riduzione della memoria), umore depresso (perdita di interessi, incapacità a divertirsi), sintomi somatici a carico dell’apparato muscolare, sintomi somatici a carico dell’apparato sensorio (ronzio auricolare, visione confusa, vampate improvvise di caldo e di freddo, atteggiamento astenico), sintomatologia cardiocircolatoria (tachicardia, palpitazioni), sintomatologia respiratoria (senso di oppressione toracica, sensazione di soffocamento, dispnea), sintomi gastrointestinali, sintomi a carico dell’apparato uro-genitale, a carico del sistema nervoso autonomo (secchezza delle fauci, rossori, pallori, tendenza a sudare, capogiri cefalea), comportamento del soggetto durante l’intervista, e il comportamento dal punto di vista fisiologico (movimenti di deglutizione, eruttazioni, frequenza del respiro, tremori, pupille dilatate).
Ciascuna delle 15 aree è composta da un minimo di tre ad un massimo di otto items ad ognuno dei quali l’esaminatore, durante il colloquio, deve dare un punteggio con valore da 0 (assente) a 6 (gravissimo), a seconda della gravità dei sintomi. Successivamente, l’esaminatore attribuirà un valore complessivo ad ogni area indagata, utilizzando un punteggio di 0 (assente), 1 (lieve), 2 (moderata), 3 (grave), o 4 (molto grave) punti, in base alla gravità complessiva dei sintomi che indagano ogni specifica area. Il punteggio totale, che è stato definito “intero”, è calcolato sommando i punti di ognuna delle 15 aree indagate.
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